IMMAGINE: PRIMA DEL CANCRO
La
mia
immagine
prima
del
cancro
non
era
molto
valorizzata
perchè
nella
mia
testa
mi
vedevo
piena
di
difetti
(ma
chi
non
ne
ha?).
Avrei
desiderato
caviglie
sottili,
naso
delicato
e
gli
occhi
cerulei
di
mio
padre,
piuttosto
che
quelli
castani
di
mia
madre.
Un
elenco
infinito
di
“pezzi
da
cambiare”
a
causa
di
una
mancata
autostima.
Cosa
mostravo
di
me?
Non
molto
perchè
ho
sempre
avuto
la
tendenza
a
farmi
notare
il
meno
possibile
e
a
preferire
un
abbigliamento
pratico
e
comodo.
Non
ho
mai
inseguito
le
mode
e
non
sono
mai
stata
quella
del
“tacco12”.
Mi
piacevo?
Poco.
Pensavo
di
essere
attraente
e
desiderabile?
Per
nulla.
Certo,
ogni
tanto
si
andava
dal
parrucchiere,
ogni
tanto
si
andava
dall’estetista
e
ogni
tanto
ci
si
truccava
pure,
ma
non
partivo
da
una
condizione
ottimale
per
essere
sicura
del
mio
aspetto
fisico.
Soprattutto
se
avevi
anche
la
percezione
inconscia
che
il
tuo
“fidanzato”
di
allora
occheggiasse
troppo
spesso
le
gonne
svolazzanti delle altre donne.
LA PERCEZIONE DI QUELLO CHE SEI
A
prescindere
da
quel
che
gli
altri
pensano,
dicano,
o
ti
facciano
intuire,
l’importante
è
stare
bene
con
sè
stesse
,
con
la
propria
immagine
estetica
e
l’idea
di
immagine
che
abbiamo
della
nostra
persona.
In
un’era
di
molta
apparenza
e
poca
sostanza
è
sicuramente
un
compito
difficile
e
impegnativo,
ma
dobbiamo
far
pace
con
noi
stesse
per
poter
interagire
al
meglio
con
gli
altri.
Appunto
perchè
si
gioca
molto
con
l’apparenza,
apparire
come
pensiamo
di
voler
essere
potrebbe
aiutarci.
Mi
spiego
meglio.
Pensare
di
essere
belle
e
attraenti
e
convincerci
di
questo,
ci
darà
molta
più
sicurezza
e,
di
consenguenza,
interagiremo
con
gli
altri
in
un
altro
modo.
Il
mondo
delle
relazioni
con
gli
altri,
in
genere,
è
un
gioco
di
specchi:
basta
dare
il
riflesso
giusto.
Questo
non
vuol
dire
snaturarsi
radicalmente
dalla
propria
indole:
l’importante
è
prendersi
cura
di
sè
per
quel
che
reputiamo
possa
farci
stare
bene.
Può
essere
un
taglio
di
capelli,
un
nuovo
vestito
o
un
bagno
rilassante.
Cambia
se
vuoi
cambiare
e
se
pensi
che
cambiare
possa
farti
stare
bene.
Abbigliamento,
trucco
e
taglio
di
capelli
possono
fare
miracoli (a volte)!
IMMAGINE: QUANDO IL CANCRO TI CAMBIA
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FOTOGRAFIE DA RICORDARE
PRIMA E DOPO: MAI PARAGONARE
Inevitabile lo spartiacque del: “Questa foto l’ho fatta prima dell’intervento”.
Bene, vuol dire che ci sei arrivata. E le foto dopo l’intervento? Ancora meglio,
perchè vuol dire che avrai altri giorni da vivere e momenti piacevoli che
meritano di essere ricordati e immortalati. Stipate in cantina (o in un hard
disc, o chiavetta) soltanto quel che non vi permette di andare avanti.
LA PERCEZIONE DEGLI ALTRI
“TI TROVO BENE!”
Chissà quante volte te l’avranno detto e chissà quante volte non era vero.
Lo dicono per il tuo bene, perchè così tu possa sentirti meglio, anche se ti
senti una schifezza perchè hai la nausea da chemio e sei più pallida di un
lenzuolo! Quindi, accetta i complimenti, sempre, di qualunque natura.
Perchè arrabbiarsi o rimanere male per un complimento?
LA NUOVA VITA
IMMAGINE
“Gli specchi dovrebbero pensare più a lungo prima di riflettere”
- Jean Cocteau
IMMAGINE: DOPO IL CANCRO
Dopo
il
cancro
e
dopo
la
chemioterapia
fai
i
conti
con
te
stessa:
ti
chiedi
se
potrai
essere
desiderabile
per
un
uomo
anche
con
una
protesi.
Ti
chiedi
se,
mettendo un costume, si noterà la differenza tra un seno e l’altro. Ti chiedi quanto tempo ci metteranno i tuoi capelli a diventare di nuovo lunghi come prima.
Quello
che
si
può
fare
e
si
deve
fare
è
focalizzarci
su
ciò
che
abbiamo
,
più
che
su
quello
che
non
abbiamo
o
che
abbiamo
perso,
e
valorizzarlo.
Dopo
cure
e
terapie
il
nostro
corpo
ha
bisogno
di
essere
disintossicato
,
così
come
la
nostra
pelle.
Prendetevene
cura
con
massaggi
a
base
di
olio
naturale,
fate
una
pulizia
del
viso,
anche
casalinga,
pediluvi
con
sale
o
bicarbonato.
Riprendete
pieno
possesso
di
tutte
le
parti
di
voi
che
stanno
bene
e
valorizzatele.
Ma
prendetevi
maggior
cura
delle
vostre
cicatrici,
accettatele
e
vogliate
bene
anche
a
loro
,
perchè
grazie
a
loro
siete
ancora
qui,
a
testimonianza
che
ce
l’avete fatta. Se non vi volete truccare non lo fate, se volete cambiare aspetto fatelo. Tutto dipende da voi, da come vi sentite e da cosa vi fa stare bene.
Personalmente
non
ho
cambiato
molto
di
me:
mi
trucco
se
ho
tempo
(e
nanche
tanto)
e
nella
vita
di
tutti
i
giorni
preferisco
la
comodità
di
Jeans
e
scarpe
da
ginnastica
(quando
posso).
Quel
che
un
po’
ho
cambiato
è
la
percezione
di
quel
che
sono
:
vado
bene
così
perchè
è
così
che
ora
sono,
con
i
miei
difetti
e
i
miei
pregi.
Ma
non
trascuratevi,
perchè
la
trascuratezza
porta
alla
tristezza.
La
trascuratezza
è
non
volersi
bene.
Dovete
volervi
bene,
molto
più
di
prima,
dopo
quello
che
avete
affrontato
e
passato.
Solo
voi
potete
volervi
bene
più
di
quanto
possano
fare
gli
altri.
Una
cosa
dovete
sempre
indossare
quando
uscite:
un
bel sorriso!
IL CORAGGIO DI GUARDARSI
Dopo
la
mastectomia,
a
5
giorni
dall’intervento,
passai
nelle
mani
della
chirurga
estetica
per
controllare
protesi,
ferita
e
drenaggi.
Ero
bendata
tipo
mummia
nella
parte
toracica
e
a
luglio
proprio
non
era
un
gran
bel
piacere.
Dopo
essere
stata
sbendata
e
lasciata
a
me
stessa
per
qualche
minuto,
presi
coraggio
e
mi
guardai,
ma
solo
per
qualche
secondo.
Sarà
stato
l’effetto
dell’anestesia
o
dei
vari
farmaci,
ma
non
pensai,
nè
provai
nulla,
in
quel
momento.
Non
pensai
a
quel
che
non
c’era
più,
non
pensai
a
quel
che
avevo
passato
e
che
dovevo
ancora
passare.
Mi
sentivo
solo
leggera
e
svuotata
di
una
preoccupazione
che
in
3
mesi
aveva
sconvolto
e
cambiato la mia vita.
La
difficoltà
venne
più
avanti:
ci
misi
parecchi
mesi
prima
di
guardarmi
veramente
,
e
guardarmi
senza
piangere.
Altrettanti
per
lavarmi senza avere il magone.
Fu
un
supplizio
anche
la
sostituzione
dei
cerotti
sulla
cicatrice,
perchè
mi
costringeva
a
voler
fare
i
conti
con
una
realtà
che
ancora
non
volevo
considerare:
il
mio
corpo
per
come
lo
conoscevo
io
era
cambiato,
e
non
sarebbe più stato lo stesso.
Mi
focalizzavo
solo
sulla
ripresa
funzionale,
senza
tenere
conto
del
mio
corpo a livello estetico, perchè ancora non ero pronta.
E
non
fui
pronta
neanche
quando
ripresi
ad
andare
in
piscina,
non
fui
pronta
davanti
agli
specchi,
non
fui
pronta
negli
spogliatoi
guardando
le
altre
donne
.
Non
vuoi
osservarti
e
non
vuoi
essere
osservata.
Ti
nascondi e trattieni quel naturale istinto di voler piangere.
Ma
ero
viva,
l’intervento
era
andato
bene
e
i
controlli
erano
positivi.
Ci
voleva solo tempo. Il giusto tempo di accettazione.
Fate
quel
che
vi
sentite
di
fare
e
assecondate
i
vostri
tempi.
Se
non
riuscite
a
guardarvi
non
fatelo.
Se
vi
guardate
e
vi
viene
da
piangere,
fatelo.
Se
volete
urlare
o
spaccare
qualcosa
fatelo.
Ma
ricordate
che
siete
ancora
vive
e
che
se
iniziate
a
guardarvi,
inizia
l’accettazione
di
voi
stesse
e
del
vostro
nuovo
corpo,
che
sarà
solo
diverso,
nè
migliore
o
peggiore
di prima.
LA TUA IMMAGINE CAMBIA
Finalmente
ce
l’hai
fatta.
Sei
li
e
ti
guardi
senza
piangere.
Sei
li
e
riesci
a
notare
le
differenze
tra
quello
che
c’era
prima
e
quello
che
c’è
adesso.
La
cellulite, i peli superflui, il naso storto neanche li vedi.
Guardi
solo
la
cicatrice
della
tua
battaglia
e
una
protesi
che
fa
parte
del
tuo corpo.
E’
stata
accolta
come
un
nuovo
ospite
che
è
li
per
aiutarti
a
ritrovare
qualcosa che hai perso e ti mostrerà un’alternativa.
Ti
mostrerà
un’
alternativa
al
cambiamento
della
percezione
della
tua
immagine. Sei cambiata, è un dato di fatto
. ACCETTALO.
Ma
accettalo
positivamente.
Ognuno
di
noi
cambia
ogni
anno.
Ogni
nostra
cellula
si
rigenera.
Ma
ne
abbiamo
poco
la
percezione
se
non
confrontandoci con le vecchie fotografie.
E’
cambiata
la
tua
espressione,
forse
è
cambiata
anche
la
tua
postura.
E
forse
la
chemioterapia
ha
cambiato
ancora
il
tuo
corpo,
la
tua
pelle,
i
tuoi
capelli.
L’esperienza
e
ciò
che
stai
attraversando
cambia
anche
quello
che
hai dentro, le tue priorità, il tuo carattere, i tuoi sentimenti.
Magari non ti riconosci. Magari ti vedi diversa: è giusto che sia così.
ACCETTA UN CAMBIAMENTO CHE NON DIPENDE DA TE.
Accetta
il
tuo
corpo
nella
sua
interezza,
ma
soprattutto
sii
fiera
del
tuo corpo e di tutto quello che ha sopportato e sta sopportando
.
Stai
attraversando
continue
tempeste
in
mare
con
la
sensazione
di
non
avere
l’equipaggiamento
adatto,
ma
con
la
determinazione
di
arrivare
a
tutti costi sulla terraferma, in un modo o nell’altro.
Probabilmente
ti
senti
indifesa
e
vulnerabile
e
cerchi
di
proteggere
la
parte
più
debole
di
te
stessa.
E’
la
parte
che
ha
bisogno
di
maggiori
cure
e
attenzioni.
Non
sarà
sempre
così,
perchè
la
parte
indifesa
si
riprenderà
e
riuscirai
a
fare
tutto
quello
che
prima
davi
per
scontato
e
che
adesso
sembra
irraggiungibile.
Certo,
sarebbe
stato
sicuramente
meglio
che
tutto
questo
non
fosse
capitato.
Ma
il
passato
non
possiamo
cambiarlo
.
Possiamo
concentrarci
di
vivere
bene
un
presente
per
costruire
un
futuro che ci renda ancora più felici.
IN UN MONDO (IM)PERFETTO…
LA MENTE CURA LA TUA IMMAGINE
…Siamo tutti perfetti con le nostre imperfezioni.
In
un
mondo
basato
molto
sull’apparenza
e
poco
sulla
sostanza,
sembra
sia
inevitabile
mostrarsi
fisicamente
perfetti.
Ogni
nostro
difetto
è
da
nascondere
o
cambiare
secondo
le
mode
del
momento
e
per
noi
donne
il
giudizio sembra ancora più severo.
Ma,
se
ci
facciamo
caso,
gli
standard
fisici
sono
come
un
vestito
che
poi
passa
di
moda:
una
donna
negli
anni
‘50
e
‘60
era
considerata
attraente
se
era formosa, mentre negli anni ‘70 era vero il contrario.
La donna non è libera di avere i capelli bianchi, invece l’uomo si, perchè?
Perchè la donna con i capelli bianchi è vecchia e l’uomo affascinante?
Perchè
siamo
invasi
da
stereotipi
che
ci
condizionano
la
vita
e,
più
seguiamo questi stereotipi, più li rafforziamo.
Una
donna
non
è
più
o
meno
femminile
se
indossa
i
tacchi
o
le
scarpe
da
ginnastica, o meno attraente perchè senza seno, o braccia, o gambe.
Ognuno
è
perfetto
con
le
proprie
imperfezioni
fisiche
ed
estetiche
e
ci
sarà
sempre
qualcuno
che
andrà
oltre
a
quello
che
apparentemente mostriamo.
Perchè scrivo tutto questo?
Perchè
quando
fate
fatica
ad
accettarvi,
quando
cercate
di
ricomporre
i
pezzi
della
vostra
esistenza,
NON
DOVETE
FARVI
SCORAGGIARE
da
mariti
insensibili
che
si
fanno
l’amante
o
da
fidanzati
che
vi
lasciano
perchè
non
gli piacete più fisicamente.
MEGLIO
PER
VOI.
Chiedete
il
divorzio
e
continuate
la
vostra
vita.
Voi
siete
molto di più e se non lo vedono è un problema loro e non vostro.
Inoltre,
valutate
da
che
pulpito
viene
la
critica:
a
meno
che
vostro
marito,
o
fidanzato,
non
sia
un
sosia
di
Paul
Newman
o
Raul
Bova
(il
che
dubito
fortemente),
è
una
critica
decostruttiva,
che
cresce
solo
se
voi
le
date
importanza.
Personalmente
ero
fidanzata
con
un
ragazzo
piuttosto
in
sovrappeso
e
non
gli
ho
mai
fatto
pesare
(è
il
caso
di
dirlo)
la
situazione.
Beh,
lui
non
ci
ha pensato due volte a dirmi che non provava più attrazione per me.
Una
gran
bella
botta
di
incoraggiamento
per
la
mia
immagine
dopo
una
mastectomia
e
una
terapia
chemioterapica.
Proprio
quello
che
tutte
le
donne aspettano di sentirsi dire. Ma va bene così. Vogliatevi bene.
Il
vostro
stato
d’animo
influisce
sulla
vostra
immagine
:
tristezza
e
preoccupazioni
fanno
male
ai
nostri
organi
e
alle
nostre
cellule
e,
di
conseguenza, anche alla nostra pelle.
Se
poi
ci
mettiamo
il
carico
di
tutte
le
terapie
oncologiche
e
farmacologiche,
il
gonfiore
e
il
colorito
cadaverico,
per
un
periodo
di
tempo
indefinito,
potrebbero
essere
parte
della
vostra
quotidianità
appena vi guardate allo specchio.
Quel
che
posso
dirvi
è
che
sarà
solo
una
fase
transitoria.
Pensate
a
quando
starete
bene
e
ritornerete
con
i
vostri
colori
naturali
e
vi
sgonfierete.
La
cura
è
per
il
vostro
bene.
Tutto
quello
che
state
facendo
è
per il vostro bene.
Non
abbiate
rancore
o
risentimento,
perchè
non
vi
aiutano.
Fate
pace
con voi stesse e prendetevi cura di voi. Dentro e fuori
.
Andate
poco
oltre
i
vostri
blocchi.
Ma
soprattutto
i
ndividuate
ciò
che
vi
fa stare bene e quel che vi piace fare
.
Se non avete voglia di uscire, sforzatevi a fare un giro dell’isolato.
Non
ve
la
sentite
di
mangiare?
Bevete
un
tè,
dei
frullati
di
frutta
o
dei
passati di verdura.
Andate sempre oltre, poco per volta.
Non
avete
proprio
nessuna
voglia
di
truccarvi?
Chiamate
un’amica
iperfissata:
sarà
ben
lieta
di
farlo!
E
soprattutto
potrà
allietarvi
con
la
sua
compagnia.
Se proprio non ce la fate, provate a chiudere gli occhi e svuotare la mente.
Certo
non
è
semplice,
anzi
è
molto
difficile.
I
pensieri
sono
continui
perchè
il nostro cervello lavora sempre, anche quando dorme.
Concentratevi
su
pensieri
positivi,
su
ricordi
piacevoli
e
su
immagini
neutre:
un
tramonto,
un
fiore,
un
paesaggio.
Abbinatela
a
una
respirazione
profonda:
inspirate
ed
espirate
profondamente
e
lentamente dal naso.
Se
tornano
pensieri
negativi,
tristezza
o
ansia,
non
contrastateli
ma
lasciateli
tornare.
Siate
distaccati
da
essi
e
tornate
a
concentrarvi
sui
vostri
pensieri e ricordi positivi. Se non riuscite, ripensate al fiore o al panorama.
Rendete
piacevole
il
vostro
presente
con
i
bei
ricordi,
se
non
riuscite,
per
il
momento, a vivere bene il vostro presente.
Per saperne di più andate al blog!
IMMAGINE DURANTE LA CHEMIOTERAPIA: I CAPELLI
Quando
mi
comunicarono
che
avrei
dovuto
fare
anche
chemioterapia,
l’ultima
cosa
a
cui
pensai
furono
i
capelli.
Primo
perchè
è
l’effetto
collaterale
più
conosciuto
e
scontato
di
tutti.
Secondo
perchè
sono
sempre
stata
piena
di
capelli
che,
comunque,
sarebbero
ricresciuti.
Terzo
perchè
mi
focalizzai
sul
fatto
che
sarebbero stati solo 3 cicli a distanza di 21 giorni e solo per una ulteriore sicurezza: con l’intervento, per i medici, io ero guarita al 95%.
L’oncologa
mi
consigliò
però
di
tagliarmi
i
capelli
corti,
più
corti
che
potevo
.
Non
li
tagliavo
così
corti
dall’adolescenza.
I
capelli
iniziai
a
perderli
quasi
subito,
tra
il
primo
e
il
secondo
ciclo
di
chemioterapia.
Ed
è
vero
che
cadono
a
ciocche,
è
vero
che
li
lasci
sul
cuscino,
sui
vestiti
e
in
giro
per
casa.
Mi
sentivo
come
se
stessi
facendo
la
muta.
Ma
avendo
parecchi
capelli
ancora
non
avvertivo
necessità
di
parrucche
o
copricapi,
anche
perchè
era
ancora
agosto.
Dopo
il
secondo
ciclo
diventai
come
Smidol
de
“Il
Signore
degli
Anelli”,
sia
per
i
capelli
che
per
il
colorito
tendente
al
verdino.
L’idea
della
parrucca
non
mi
entusiasmava
perchè
faceva
caldo
e,
conoscendomi,
non
l’avrei
di
certo
sopportata
a
lungo.
Così
optai
per
foulard
colorati,
che
un
buon
tutorial
su
you
tube
mi
insegnò
a
legare,
per
essere
presentabile
anche
con
un
turbante
in
testa.
Un
appunto:
se
deciderete
di
mettere
il
foulard
invece
che
utilizzare
la
parrucca,
siate
consapevoli
che
sarà
chiaro
a
tutta
la
collettività
quel
che
state
facendo:
chemioterapia
perchè
avete
(avuto)
un
cancro.
Beh,
fate
finta
di
niente.
Siate
libere
e
leggere.
Sotto
il
turbante
o
la
parrucca
i
capelli
ricresceranno
e
saranno
veramente
più
forti
e
corposi
di
prima.
Potrebbero
anche
cambiare
colore
e
potrebbero,
come
è
successo
a
me,
crescere
ricci.
Ciò
mi
colse
un
po’
impreparata.
Avendo
sempre
avuto
i
capelli
lisci
come
spaghetti
non
sapevo
proprio
come
gestirli.
E
non
avevo
ovviamente
nessunissima
intenzione
o
forza
di
tagliare
quei
due
centimetri
faticosamente
guadagnati.
E
anche
lì
potreste
non
riconoscere
la
vostra
immagine.
Tenerti
un
cespuglio
in
testa
non
è
sicuramente
di
aiuto,
così
sperimentai
nuove
acconciature
con
gel
e
fermagli.
Ma
il
tempo
passa
e
i
capelli
crescono
molto
più
velocemente
di
quanto
si
pensi.
I
ricci
si
appesantiscono
e
lasciano
spazio
a
un
bellissimo
mosso
chemio
che
tutte
le
donne vi invidieranno!
“Noi non vediamo le cose nel modo in cui sono. Le vediamo nel
modo in cui siamo”
- Talmud